martedì 15 dicembre 2009

Ottavia Montalto non aveva capelli bianchi

“Ho trovato i tovaglioli con le cifre e le sue camicie da notte. All’inizio non capivo di chi potessero essere. Le lettere OM mi sembravano indecifrabili. Poi mi è tornata in mente Ottavia Montalto, la madre di nonno Alberto”. Mia madre parla con tenerezza: “Questa nuova grande casa a Barbarano mi fa tornare indietro nel tempo. È moderna di ristrutturazione, ma in una costruzione antica. Ho portato qui vecchie casse della casa di Napoli, che forse non si aprivano da cento anni. E c’è una grande emozione nel trovare pezzi di un passato caro, come le cose di Ottavia Montalto”.

Guardo mia madre: “Ma di che anno sarà stata? E hai presente come fosse? Hai mai visto qualche sua immagine oppure sapresti riconoscerla nella cassa delle vecchie foto di famiglia”. Mia madre comincia conti complessi, che mixano date diverse, l’anno di nascita di sua madre e quello di suo padre, per risalire al compleanno di Alberto, figlio di Ottavia e nonno di mia madre. Mi inserisco: “Insomma, sarà stata del 1820”. “Sì, potrebbe essere. Era una donna piccola piccola, molto colta. Mi ricordo che trovammo i suoi libri di inglese e francese. Ha avuto 11 figli e suonava magnificamente il pianoforte. Suo marito Francesco era meno colto e in fondo più rozzo. Quando le cose andavano per il verso storto tra loro, lei si metteva al pianoforte e suonava e suonava. Io lo dico sempre a tua sorella, quando le cose non vanno siediti al pianoforte e suona”.

“Scusa mamma, ma perché aveva sposato Francesco?” “Ah, questo non lo so. Certo, all’inizio lui stava benissimo economicamente e questo forse ha avuto il suo peso. Sono del primo periodo del loro matrimonio bellissime porcellane e cristalli, che certamente scelse lei”. “E com’era?” “Ho visto delle sue foto, ma non credo che me ne siano state date. Saprei comunque riconoscerla. Era piccola, con una grande treccia di capelli che girava intorno alla testa”. “A quanti anni sarà morta?” “Non tanto vecchia, direi 62 o 63 anni. E poi sai, con tutti quei figli aveva avuto una vita complessa. Uno era andato in Francia. Uno si uccise. Zio Peppino, che era il più intelligente, sarebbe voluto andar via per fare l’ufficiale di marina, ma restò a casa per condurre la famiglia. Era lui il sostegno di Ottavia”.

“E invece il padre di tua madre, nonno Alberto?” “Beh, sai lui è sempre stato un “furioso”. Poteva essere preso dalle “furie” e perdere il controllo in maniera totale. Una volta sparò con un fucile alle gambe e un tipo che era entrato nella sua proprietà di campagna, nonostante gli avesse detto più volte di non farlo. Sua madre Ottavia gli fece promettere che non avrebbe mai più preso un’arma e lui per tutta la vita non ha mai più toccato un fucile”. “Mamma, scusa, ma non c’era una storia secondo cui lei era figlia illegittima di un nobile romano”. “Ma, è una vicenda non chiara, che si riferisce al padre di Ottavia, Carlo Montalto. Era lui, che credo fosse figlio naturale di qualcuno molto noto. Ma non so bene questa parte, mentre mi ricordo che si raccontava che Carlo Montalto avesse una bellissima casa a Napoli a Santa Brigida, fosse un grande cavallerizzo e po’ un dandy”.

“È una bella storia, mamma”. Lei mi guarda sorridendo: “E sono belle le sue camicie da notte, che ora uso io qui a Barbarano. Ora che ci penso anche tu hai qualcosa di Ottavia Montalto. Lei, come poi mia madre, non aveva capelli bianchi. E anche tu vedo che continui a non averne uno”.

sabato 5 dicembre 2009

Piccole iniezioni di benessere 5. Trame e tramette per grandi e piccini

“Ma tu che libro stai leggendo?” Incontro Donatella all’uscita dall’ufficio. Saranno le otto di sera, piove e diciamo che non è stata proprio una giornata entusiasmante. Insomma, sono arrabbiata nera. Lei sta meglio, ma si capisce che è sotto tono. Un pezzo di strada insieme e poi prendiamo la metro. “Sto leggendo questo, guarda, Don De Lillo, 'L’uomo che cade'. Ma diciamo che un po’ ti butta giù”. La guardo perplessa: “Io penso che si debbano leggere cose che diano una mano, soprattutto se si è in un momento in cui se ne ha bisogno. Ora leggo trame e tramette per grandi e piccini. Beh, cose così, senza una linea unica che non sia quella di staccare e divertirsi”. Donatella mi guarda: “Ma quando arrivi a casa devi cucinare? Io ho una fame, ma questa sera mi toccano tre etti di fegato”. La fisso: "E oltre tutto ti subisci pure Don De Lillo, secondo me ti devi dare una mano. Solo tu puoi farlo per te stessa".

Mi vengono in mente tre libri molto diversi in cui mi sono imbattuta da poco. Comincio da “Prohibita Imago” di Valentina Olivastri. C’è il giallo, la trama tramosa, un po’ di storia rinascimentale e i “Modi” di Giulio Romano. Divertente e semplice (http://www.mauxa.com/libri-menuartecultura-69/527-un-noir-toscano-tra-arte-e-passione-prohibita-imago.html http://www.qlibri.it/narrativa-italiana/gialli,-thriller,-horror/prohibita-imago/). L’autrice vive e lavora a Londra, che sempre di più è un luogo dove andare per ritornare. Anche solo per scrivere di cose italiane.

Niente di speciale, invece, “La strana coppia” di Jessica L. Nelson. In un’afosa Parigi d’agosto si trovano a convivere, a combattersi e anche a trovare una ragione di esistere due donne terribili, divise solo dal fattore età. La vecchia strega e la giovane figliola sono entrambe insopportabili. E poi lo spunto, che pure è buono, non regge un libro (http://libreriarizzoli.corriere.it/libro/nelson_jessica_l-la_strana_coppia_.aspx?ean=9788882371838). Davvero piacevole e speciale “Volare basso” di Gaetano Cappelli. Personaggi grandiosi in una magnifica storia semplice semplice ed avvincente (http://www.deastore.com/libro/volare-basso-gaetano-cappelli-marsilio/9788831797498.html http://www.paginatre.it/online/?p=1105).



Leggo poi parecchi dei libri della piccola. Mi piacciono le storie della magica casa sull’albero. Leggiamo insieme “Il mago dei ghiacci” di Mary P. Osborne (http://www.battelloavapore.it/bav_catalogo/pm_book_bav_fascia_da_6_anni/il-mago-dei-ghiacci-883845230X.view). C’è un patto tacito per cui nessuna delle due può finirlo senza l’altra. E facciamo in modo che il libro duri senza finirlo mai. I protagonisti sono due fratelli, Jack e Annie, che vengono chiamati da Merlino a risolvere misteri ed a vivere avventure nel passato. È un libro perfetto per l’educazione all’avventura delle bambine. Annie è un po’ più leader di Jack. La piccola da sola legge invece Geronimo Stilton. Ha trovato bellissimi i 5 viaggi nel regno della fantasia (http://it.wikipedia.org/wiki/Geronimo_Stilton). E la storia dei profumi, che puoi sentire strofinando alcune pagine, le ha fatto trangugiare 5 volumi davvero grandi. Un posto a sé conservano le storie di principesse. Le piacciono molto le nuove storie delle principesse del regno della fantasia di Tea Stilton (http://www.principesseregnofantasia.it/).


Due giorni dopo incontro di nuovo Donatella. Non è ancora sera, io sono meno stanca e anche lei mi sembra più serena. Stiamo per prendere la metro insieme, ma si ferma e mi dice che deve fare una telefonata. Mentre la saluto mi sorride. Mi sbaglierò, ma secondo me ha mollato Don De Lillo.

martedì 1 dicembre 2009

Piccole iniezioni di benessere 4. Libere terme all’aperto d’autunno


“Ti insegno a leggere le tracce”. Sera, siamo a casa la piccola ed io. Mi guarda concentrata come un giovane sioux e manca poco mi dica Augh! Entriamo in bagno. “Ecco vedi, quello è il costume bagnato. Lì ci sono le infradito e quello è il suo telo da hammam preferito. Da questi segni si capisce chiaramente che papà è riuscito a ritagliarsi un paio di ore per andare alle terme”. “Ma mi ha detto che aveva tanto da fare…” “Aveva un sacco di scocciature, è vero, ma a Barbarano. La giornata è stata bellissima e lui deve essere riuscito a mettere insieme due ore di pace”. Libere terme all’aperto di autunno. Niente di meglio.


Le nostre preferenze in questo periodo vanno a Masse San Sisto (http://www.lepozzedisansisto.org/index.php?i1=6) Ruderi romani in un posto abbastanza selvaggio e tre vasche di acqua calda, fredda e tiepida. La piccola adora immergersi nell’acqua gelata dopo un breve bagno caldo. È adatta a nuotare con i pinguini e gli orsi polari. Anche il Bullicame (http://images.google.it/imgres?imgurl=http://www.termelibere.it/BULLICAME%2520E%2520FONTE%2520CARLETTI_file/image003.jpg&imgrefurl=http://www.termelibere.it/BULLICAME%2520E%2520FONTE%2520CARLETTI.htm&usg=__g6v44va5iNvlJHbyV421bWDZxAM=&h=342&w=560&sz=20&hl=it&start=5&um=1&tbnid=hOsZRCipLv2a-M:&tbnh=81&tbnw=133&prev=/images%3Fq%3Dbullicame%26hl%3Dit%26sa%3DX%26um%3D1) ci entusiasma. Forse è ancora più bello, ma con i bambini un minimo di servizi – che vuol dire una panca di legno - è meglio. Però la polla tonda del Bullicame è commovente. Pulsa come se ci fosse vita. E per chi da ragazzino ha letto con passione “Viaggio al centro della terra” del prode Jules Verne c’è qualcosa dei sogni d’avventura di allora.

Il Bullicame

Ogni tanto facciamo un salto a Stigliano (http://www.benessere.com/terme/arg00/terme_stigliano.htm http://www.termedistigliano.it/). Altra faccenda. Una villa – borgo del ‘700, dove nulla è affidato al caso. Ottima la cucina dell’hotel e bella la vasca grande con il percorso di idromassaggio.

Restano per completare il quadro Bagno Vignoni, Bagni San Filippo e Rapolano Terme. Sia Gianfranco che io siamo particolarmente legati a Bagno Vignoni. In autunno, la sera, con l’arrivo del freddo della notte la grande vasca termale dove andava Santa Caterina libera una nebbiolina magica. E la vasca è la piazza. Si resta colpiti al cuore. E ci sarà un motivo se anche Andrej Tarkovskij non ha resistito e ha girato qui un pezzo di Nostalghia.


Bagno Vignoni

La caratteristica di Bagni San Filippo (http://www.bagnisanfilippo.it/) è di avere le acque più calde della zona. Sotto la grande cascata naturale non si può quasi resistere. E il martedì, quando riempiono la grande piscina, è veramente difficile restare a lungo a bagno. Resta Rapolano Terme (http://www.termesangiovanni.it/piscine_it.php), dove mettiamo piede raramente, giusto per non perdere il gusto di cambiare acqua.