martedì 21 dicembre 2010

Alina. Sostenersi ad sms

“Come va?” Sparo l’sms ad Alina e lei risponde subito: “Abbastanza bene. Ma che mi vedi? Sto facendo vedere i tuoi post”. Ed io: “Dove scusa? E soprattutto qual è il tuo pubblico? Se hanno bisogno di un creativo femmina di mezz’età io sono qua”. Silenzio, Alina non risponde. E io insisto. So che lei non resiste ai miei sms. “Dai, sputa il rospo. Oggi ho scoperto con dolore che il blackberry ha cancellato tutti gli sms da metà settembre in poi. Sparite nostre splendide chiacchierate in cui ci sostenevamo a vicenda. Tu facevi anche credere di essere in linea con una blogger famosa. Per quanto un po’ fumosa”. Pochi minuti e vedo la sua risposta: “Un aspirante redattore....peccato per gli sms...un pezzo di storia”. Mi preoccupano sempre un po’ i nuovi arrivi nella ‘bottega’ di Alina. “Oh mamma. E questo dove l’avete recuperato? E io che speravo in un pool che avesse bisogno di una creativa. Tutto pronto per NY? Io fatto tutto per Gerusalemme” “Brava. Anch’io per New York...”. Ma voglio sapere di più: ”Chi è sto nuovo acquisto? Avete voglia di espandervi? Guarda che io non so in condizione de scrivere di più”. E lei: “No, espanderci mai...Curiosi di un master che ci ammirano e ti ammirano”. “Capito il genere. Tipo quelli che per qualunque cosa devono parlare con il Professore e poi mi chiedono consiglio sull’immagine da inserire in pagina, quando io magari devo chiudere un paio di crisi”. “Attenta...molto attenta...Sto mettendo a punto nuovi poteri”.


E questa è la manifestazione dei nuovi poteri. Insomma, sto lavorando per consolidare gli sms, trasformandoli da ‘parola parlata’ in ‘parola scritta’.


Gli sms sono un pezzo della nostra vita. Hanno infinite potenzialità. Puoi parlare di fatti privati in occasioni pubbliche e di cose di lavoro mentre segui la recita di tua figlia a scuola. Arrivano quando sei in riunione, al supermercato, in viaggio dall’altra parte del mondo, la domenica sera o alle cinque di mattina del lunedì, in bagno o dal medico. E puoi rispondere subito o no. Puoi scherzare con il collega dall’altra parte del tavolo mentre segui con aria seria una trattativa o chiedere chi è il nuovo arrivato alla riunione. Gianfranco mi scrive sempre: “Ho fatto un po’ di spesa (pane, latte e prosciutto)...”, perché detesta quando arriviamo tutti e due con il pane fresco dopo giorni in cui nessuno lo ha comprato. Mentre mia sorella mi chiede sempre: “Che fate nel week end?” Quelli con Alina sono sms di sostegno, lei dice: “La nostra nuova health therapy”. E hai detto niente....

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