domenica 25 gennaio 2009

Periferia. E può anche accadere che arrivino degli angeli

“Era agosto. Tu non c’eri. Ero dalle parti del Laurentino”. Gianfranco parla veloce. “Mi metto in macchina per andare a Sabaudia. Primo pomeriggio disabitato, di quelli che è più facile trovare qualcuno nel mezzo della notte. E resto fermo senza benzina nel bel mezzo del nulla. Ma no, magari del nulla, nel bel mezzo della periferia più periferica. E penso: posso restare qui così per un tempo infinito”. “E invece?” Gli chiedo.

“E invece sono arrivati due attrezzi tremendi. Li vedo e penso che forse dovrei avere paura. Orecchino, tatuaggi e quella voce, quella voce roca e profonda, tipica di un modo di essere romano. Bah, non ci crederai ma erano angeli. Hanno accostato e si sono fermati. Con una cortesia un po’ ruvida mi hanno confortato ed aiutato. Mi hanno accompagnato al più vicino benzinaio. Poi mi hanno riportato alla mia macchina ferma nel deserto metropolitano. E solo dopo che si sono accertati che era tutto a posto si sono smaterializzati senza tante storie sulla loro vecchia vettura. Erano angeli, sicuro”.

“Ti credo. Anche a me è successa una cosa più o meno simile. E ci doveva essere un angelo in servizio anche in quella periferia. Londra, inizio anni ’90. Sono ospite da Clarissa – la mia cugina
british – che temporaneamente è in una casa ben lontana dal centro. Doveva essere aprile ma era freddo e umido. Notte, piove e mi trovo a camminare in questa periferia sconfortante. Mi perdo. Vengo riportata a casa da un energumeno nero come la notte. Mi riaccompagna a casa con una cortesia principesca nascosta sotto modi primitivi. Non mi indica solo dove andare, fa la strada con me perché potrei non trovare facilmente la via. Anche io sono sicura fosse un angelo”.

Per la serie libri interessanti: “Il pane di ieri” di Enzo Bianchi. Un libro semplice semplice, che è il suo vero pregio. Però, però forse non basta, e poi e poi…c’è questo spirito piemontese che non tocca le corde del mio immaginario più remoto. Padre Bianchi si capisce che è un grande, fondatore e priore della Comunità Monastica di Bose è anche molte altre cose. Un grande cuoco, per esempio. Ha venduto più di 800mila copie con un libro semplice e poetico. Sono anche convinta che “il pane di ieri è buono domani”, un dei principi di Padre Bianchi, sia fondato. E non solo metaforicamente. Però certo questa asciuttezza piemontese che diventa regola di vita e di felicità si sta parecchio stretta.

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