Chiacchierare di vecchie foto via mail è un
po’ come Leggere
Lolita a Teheran. C’è una carica rivoluzionaria nel ridare vita a carte
abbandonate, trasformandole in nuovi spunti di scambi sul web. Avevo cominciato
a scannerizzare vecchie foto, poi ho scoperto che uno scatto con uno smartphone
di ultima generazione dava risultati migliori. Infine mio padre ha fatto
riprodurre da uno studio specializzato alcune immagini che gli erano state
chieste da una rivista di vela. Soprattutto di Zizià, la mitica barca a vela di
mio nonno Guido Ferraro. Era stato il regalo ricevuto per la laurea da sua zia
Cleonice, il cui soprannome era appunto Zizià. Tra scanner, smartphone e
specialisti abbiamo cominciato a far girare tra noi vecchie foto. Ne è nato uno
scambio divertente. Anche con la partecipazione di Giupel.
Ancora i miei bisnonni e la zia
Maria
Riparto
dai nonni di mio padre, Luigi e Matilde, in questa foto con la figlia Maria.
Giupel chiarisce che: “La foto è stata scattata nella tenuta della Starza;
nella zona alta a Fossati, ovvero terrazzamenti”.
Luigi Ferraro, Matilde Caterini e la figlia
Maria Ferraro
Ma avere immagini vecchie in formato
moderno consente cose davvero impensabili. Ecco per esempio il focus dei volti.
Luigi Ferraro
Il mio
bisnonno Luigi ha un'aria intelligente e sorniona. Sorride sotto i baffi e gli
occhi ridono.
Matilde Caterini
Matilde è
molto tenera mentre tiene sulle gambe la figlia. Ha nel fondo un'aria triste e
malinconica. Almeno questa è la mia impressione. Per mio padre invece è serena.
Maria Ferraro
Maria è proprio carina vestita di bianco. Per
noi era zia Mimme, me la ricordo anziana e piccola piccola. Le piaceva far
divertire noi bambini con un gioco davanti allo specchio. Non ricordo bene come
funzionasse, dava l'idea che muovendo una gamba se ne muovessero due restando
sostanzialmente sospesi. Hanno tutti un'aria sobria. L’impressione è di un
sereno momento in campagna.
Il colono patriarca
Il colono patriarca
Antonio Monaco
Mio padre crede sia zi' 'Ntonio, patriarca
dei coloni Monaco. Anche qui Giupel chiarisce che si tratta di una “foto scattata
nella zona bassa della villa alla Starza, nelle vicinanze del confine con la
provinciale via Miliscola”. Conferma che è proprio lui. E aggiunge: “Nella mano
destra Antonio Monaco, gran fumatore, stringe una pipa di terracotta che spesso
perdeva o buttava nel giradino che coltivava. Conservo vari resti di queste
pipe trovate da mio padre in questo fondo agli inizi degli anni ’30 quando i
coloni erano ancora i Monaco”.
A mio padre
tornano alla mente vecchie storie. “Una volta Zi' 'Ntonio, che aveva un
appuntamento importante non so con chi, pregò mio padre, giovanotto burlone, di
raderlo per bene (a zizza 'e pacchiana!): però il barbiere di occasione gli
rase solo mezza faccia, e si rifiutava di andare avanti. Completò il lavoro
solo quando vide quasi disperato il povero vecchio burlato!”
Guido Ferraro sul carretto con gruppo di varie persone
Io non
riconosco nessuno. Posso solo immaginare che il signore seduto vicino al carrettiere
sia mio nonno Guido, che peraltro non ho conosciuto. Passo dunque la palla a
mio padre. “Raffigura un carretto agricolo, con un gruppo di persone a bordo,
tra le quali riconosco solo mio padre, però non più giovanissimo. Non so se
riguardino ancora l’epoca della Starza. Però sicuramente è ripresa a Pozzuoli,
perché mio padre finché ha esercitato la sua professione di avvocato aveva la
sua clientela soprattutto a Pozzuoli”. Naturalmente Giupel riesce a
sorprenderci. Risponde a stretto giro di mail: “La foto è stata scattata in
località ‘Toiano’ di Pozzuoli; esattamente dove terminava la Tangenziale di
Napoli in prossimità dell’attuale complesso turistico ‘Damiani’. Sullo sfondo
si nota il gruppo del Gauro, che a sinistra sale verso il Monte S. Angelo ed a
destra verso il Monte Barbano. Probabilmente sono i coloni dell’altro fondo
agricolo che la famiglia Ferraro possedeva in località La Schiana”.
Mio padre
non si fa attendere: “So che mio nonno aveva un'altra proprietà proprio di
fronte alla collina di Cuma, che vendé ai coloni Pisano detti
"Nasachiatta", con l'obbligo di portare notevoli prestazioni vita
natural durante ai suoi figli. Ricordo benissimo l'arrivo di queste prestazioni
a casa di mio padre, a Napoli, nella casa avita di Salita Stella 27. Da ragazzo sono stato varie volte in gita sul Gauro con mio
Padre: sul Sant'Angelo viveva ancora un vecchio eremita reduce della battaglia
di Adua! Il quale attendeva ancora una pensione...”
Giupel prende la palla al
balzo: “Il Monte S. Angelo fu spesso meta delle mie attività giovanili con i boy
scout di Pozzuoli. In quelle occasioni conobbi l'eremita che con orgoglio
mostrava una lunga sciabola militare. Non ricordavo che fosse reduce di Adua”.
Sarà
Lenin?
Guido Ferraro in piedi, Immacolata Ferraro,
per noi nipoti zia Babà,
con cappotto e cappello neri
Su questa foto ferve il dibattito su due
questioni: chi sia la bella dama con veletta accanto al nonno Guido e
soprattutto se il passeggero dietro possa essere Lenin. Lascio la parola a mio
padre: “Rappresenta una gita in auto all’Arco Felice, forse nel 1906. Si
riconosce mio padre, la sua sorella minore Immacolata e forse, semicoperta da
questa, l’amica di famiglia baronessina Anna di Donato. La coppia sul sedile
posteriore non so chi sia, solo devo dire che è impressionante la somiglianza
dell’uomo con …Lenin!”
Giupel anche in questa occasione ha
risposte esaurienti: “Avevo notato la somiglianza, dovuta al copricapo, con Lenin.
Questo personaggio è stato a Napoli ed a Capri nell’anno 1907, ma allora non
indossava questo tipo di berretto, poi nel 1906/07 non aveva occhiali”. Ma
metti che la foto è del 1907 e che il nonno Guido e la zia Babà andassero in gita
con Lenin…
Guido Ferraro, il padre di mio padre
Il nonno non avrà ancora trent’anni nella
foto. È fascinoso e simpatico. Tutto torna rispetto a storie di signorine
perdutamente innamorate.
La dama con veletta resta un mistero. Bella
e fascinosa sembra non sia Anna di Donato, amica di famiglia costante presenza
di casa Ferraro.
Merenda
in acqua
Guido Ferraro primo da sinistra
Il primo da sinistra è il nonno Guido, lo
chiarisce il mio genitore. Le sue parole sono semplici: “Mio padre mi diceva
che siccome era solito fare lunghissime nuotate, tra l’altro partendo da
Pozzuoli andava a Nisida e tornava, aveva preso l’abitudine di mangiare
nuotando!”
Anche in questo caso Giupel riesce a
stupirci. “Il mio carissimo amico Gennaro Gaudino – ci scrive - storico e scrittore di argomenti sportivi e cultore delle gloriosa
'Puteolana', in un suo libro riferisce che nel 1903 il Circolo
Sportivo Club Virtus di Pozzuoli organizza una gara di nuoto (direttamente
nell'incantevole baia di Pozzuoli) sul percorso di 1250 metri. Giungono primi,
col tempo di minuti 32 e secondi 17, i fratelli Guido e Mario Ferraro,
terzo Ascione in 37 e 5. Ho motivo di ritenere che i due fratelli Ferraro siano suo nonno ed il di lui fratello Mario di cui ho
poche notizie tra cui la nascita nel 28 novembre 1885” . La conferma arriva
presto: “Mio padre era molto orgoglioso di questa sua vittoria e in genere
della sua resistenza nel nuoto! Di zio Mario non so come nuotatore, ma alla
Nunziatella, in Accademia (allora per l'Artiglieria era a Torino) e nei suoi
giovani anni da ufficiale era un grande schermidore e cavaliere”.
Al
mare nell’agosto del 1907
Guido Ferraro appoggiato alla sua barca Zizià
Mio padre è chiaro: “sempre la Zizià. Non
si ravvisano bene i gitanti, ma mio padre potrebbe essere quello con i piedi
nell’acqua. La baietta è sicuramente sulla costa tra Pozzuoli e Baia”.
Dietro è scritto
chiaramente: “Ricordo della famosa gita al mare degli scuncigli”, la firma
Peppino e l’indicazione dell’invio a Guido Ferraro. Mio padre non ha notizie,
ma trova molto sintomatico che l’indirizzo fosse semplicemente "Avv. Guido
Ferraro - Pozzuoli". Senza nessun’altra indicazione.
Ancora
gite in barca
Lascio la parola a mio padre per identificare i partecipanti di una serie di gite d'altri tempi. "A bordo della Zizià mio padre e le sorelle
Maria, in primo piano, e Immacolata, vicino a Guido. L'altra signorina non la
riconosco. Strano il particolare dei piedi di un uomo, evidentemente "a
riva" (escluderei che sia stato impiccato)".
"Sempre la Zizià, con mio padre al timone:
non riconosco i passeggeri".
Mio nonno fascinoso e proprio irresistibile
Sempre la Zizià. Mio padre riconosce da
sinistra: “Guido al timone, sua sorella Immacolata, ottima marinara, l’altra
sorella Maria, poi una signora che non riconosco. A prora direi un marinaio che
mio padre usava portare con sé”. Giupel non perde la battuta: “Bellissima foto
scattata nello specchio d’acqua antistante la zona della Starza. All’estrema
destra si nota la Villa alla Starza dei Ferraro, attuale Villa Maria.
Naturalmente nella foto ha un solo piano oltre quello di terra”.
Sembra
Oriente, invece è Torre del Greco
Le parole sono sempre di mio padre: "Ricordo
di una gita a Torre del Greco nel 1906, “in convoglio” con la barca dei Basso,
altri villeggianti (con barca propria) a Pazzuoli. Questa famiglia, formata da
genitori e una figlia, fu distrutta da un bombardamento aereo durante la
seconda guerra mondiale nella loro casa di Napoli, se ricordo bene presso la
chiesa dell’Avvocata". Per me l'immagine ha un'aria di Oriente...
A
vela in solitaria
Guido Ferraro sulla sua barca Zizià
Lascio subito la parola a mio padre: “è la
barca Zizià, regalata a Guido Ferraro nel 1904 in occasione della sua
laurea. Al timone mio padre. La barca aveva questo strano nome dal soprannome
della zia Cleonice, che l’aveva regalata. Con questa barca mio padre mi
raccontava di aver compiuto mirabolanti avventure appunto agli inizi del XX
secolo, ed era una delle pochissime unità da diporto padronali del golfo. La barca
inalbera un guidone con lo stemma di famiglia”. Giupel non si fa attendere:
“Foto molto interessante, anche perché una delle poche che riprendano la
vecchia gru Armstrong dal lato mare. All’epoca una delle cinque più grandi del
mondo. Belle le vele spiegate viste da poppa”.
"Ancora la
Zizià, con mio padre da solo a bordo: si noti l'armatura con due vele latine,
maestra e mezzanella, oggi credo totalmente abbandonate. Sulla destra credo di
riconoscere il Monte Nuovo".
Gruppo
di famiglia in campagna
"Rappresenta mio nonno Luigi, con la
paglietta, al suo fianco la moglie Matilde caterini, seduto a terra mio padre
Guido. Le ragazze sono le sorelle Immacolata e, dietro di lei, credo Valentina
e Maria, ma non le distinguo bene".
Tre
romantiche ragazze
Immacolata, Valentina e Maria Ferraro
Non resisto alla tentazione di ingrandire l'immagine e di riprendere le tre ragazze.
Quel
gran figo del nonno Guido
Non sarà molto rispettoso per un nonno che
oggi avrebbe 134 anni, ma non vedo perché mentire. È chiaro che si tratta di un
gran figo. La prova in queste quattro immagini tra i 20 e gli scarsi 40 anni.