giovedì 17 aprile 2008

Fenomenologia della bruttezza libresca: teoria e tecniche non di massa per disfarsene - ossia cosa fare se un libro fa proprio schifo


Serge Brussolo: Peggy Sue e gli Invisibili. Comincio dal nome e cognome dell’autore, Serge Bruscolo appunto. E poi, per non lasciare nell’incertezza il lavoro a cui mi riferisco, scrivo anche il nome della serie, Peggy Sue e gli Invisibili. Devo dire veramente brutta. Una spessa patina di tristezza copre sapientemente tutto. Mezzucci e trovatine, che probabilmente divertono l’autore, tentano di dare un senso al vuoto siderale. Nessuna speranza. Scopiazzature qui e là di invenzioni geniali di altri – si capisce che l’obiettivo irraggiungibile è la grandezza della Rowling - non riescono ad alzare il tono. Insomma robaccia. E poi secondo me può fare anche un po’ male.

Avevo comprato della serie di Brussolo il libro Il giorno del cane blu. Mi ero fatta trarre in inganno perché avevo letto si era trattato di un caso letterario in Francia. Poi comincio a leggere mi trovo in una di quelle situazioni in cui pensi di aver diritto ad un risarcimento. In fondo investi tempo, sei disponibile a mettere a disposizione dell’autore la tua testa e il tuo cuore, per averne in cambio tutto quanto non vorresti. Insomma diciamo che mi sono trovata con un libro che fa proprio schifo.

Ognuno può avere le proprie preferenze, ma certo chi fa un certo uso del materiale libri prima o poi si trova tra le mani qualcosa di cui liberarsi. Perché certo la teoria, convalidata dalla pratica, prevede che capita un libro di cui doversi disfare. Ma come? Dove? In che modo?

Tosca propende per i cestoni. Tutto quello che non si vuole o non si può tenere si mette in dei cesti a disposizione degli amici di passaggio. Ovviamente ognuno non solo può ma deve portar via tutto quello che vuole. In realtà questa ipotesi non è collegata a libri brutti. Secondo la posizione di Tosca è possibile farsi accompagnare solo dai libri di cui non si può fare a meno. Quelli importanti, belli, compagni di vita. Tutti gli altri vanno nei cesti.

Poi c’è chi pensa che il macero è sempre una soluzione. Te ne liberi e rimetti in circolo la materia prima. Poi leggo in prima pagina sul Corriere della Sera che l’Unesco ha mandato al macero centomila libri. Certo la cosa non è passata sotto silenzio. E soprattutto mi è sembrata triste, con un vago senso di malvagità di fondo. Perché poi diciamolo liberarsi di un libro brutto non è poi così facile. Da una parte buttare, mandare al macero, non parliamo poi di bruciare libri ha un sapore vagamente malvagio, dall’altra se un libro ti fa schifo darlo ad altri non è certo una cosa proprio carina.

Forse la soluzione può essere inventare qualcosa utilizzando vecchi schemi. Così per esempio nel rito di passaggio da un anno ad un altro c’è spesso il liberarsi del passato, del brutto, del vecchio, di tutto ciò che non si vuole più. Mi ricordo incredibili capodanno a Napoli. Dalle finestre veniva giù di tutto: piatti, bicchieri, mobili vecchi. E così pure l’uso del fuoco non deve necessariamente richiamare oscuri scenari. Per esempio Pepe Carvalho, il detective galiziano residente a Barcellona figlio del prode Montalban, ha sempre utilizzato i libri per accendere il fuoco su cui preparare cibi succulenti. Insomma con un po’ di se e di ma forse una soluzione si trova.

La mia idea sarebbe di liberarsi dei libri che proprio fanno schifo – e che quindi è bene non regalare – utilizzandoli per qualcosa di veramente particolare. Al momento sono orientata per accenderci il camino la sera di capodanno, quando si tira una linea e si butta via tutto quello che è stato. Che cosa può esserci di meglio di trasformare un libro che fa schifo in uno strumento per attivare un rito di passaggio. E’ un’idea, lascio che maturi. Almeno fino al 31 dicembre.

4 commenti:

luca ha detto...

simpatico articolo su un problema reale. Io mi sono sempre fatto mille scrupoli a disfarmi di un libro che non mi piaceva finché non ne ho trovato uno che faceva veramente schifo, non degno di essere letto ...e l'ho buttato nella spazzatura! Probabilmente quell'insieme di pagine di carta aveva superato il mio recondito limite di decenza che sino ad ora mai nessu ntesto aveva raggiunto. Buona l'idea del camino da accendere a Capodanno ;-)

first-life ha detto...

grazie per il commmento. pronta ad accettare suggerimenti. almeno fino al 31 dicembre.

Simone Rastelli ha detto...

Problema serissimo, visto che la libreria ormai ha posti solo in terza fila...
Nel caso particolare: Brussolo deludente, però ha offerto spunti di discussione interessanti nelle serate con gli amici.
s.

first-life ha detto...

grazie per essere passato di qui, ras. è vero siamo tutti alla terza fila nella libreria. a presto