sabato 1 marzo 2014

Dori e il suo album


“Penso che dobbiamo affrontare l’album di Dori”. Guardo mio padre, che si alza e va a cercare il grande volume rilegato in pelle marrone. In questa storia delle foto spesso troviamo quello che non cerchiamo e invece appaiono immagini che non ci saremmo aspettati di avere tra le mani così facilmente. E questo non ha niente a che fare con le dimensioni delle foto. Immagini minuscole compaiono mentre le grandi spesso si nascondono. Mio padre torna vittorioso. Il raccoglitore è davvero voluminoso e contiene solo due grandi pagine di foto, a margine una raccolte di poesie in tedesco.
 L'album di Dori Wueste Gelletti

Le foto sono piccole e molto nitide, riunite su due pagine di velluto rosso. L’evento per cui è stata preparata la raccolta è il compleanno del patriarca. Probabilmente settant'anni. E visto che sulla copertina è scritto 1889 il nonno doveva essere del 1819.

Tutta la famiglia più stretta riunita per l’evento


Le nuove generazioni

Ma quando ti ha dato l’album Dori?” ”Credo l'ultima volta che l'ho vista - dice mio padre - forse cinque o sei anni fa. Il festeggiato dovrebbe essere Friedrich Rupprecht von Virtsolog (predicato ungherese). S'identifica, secondo me, con l'ufficiale rappresentato nella foto ovale che mi regalò non moltissimo tempo fa Friedel (Lehne, cugino di mio padre, citato nel post Nomignoli)".




Friedrich Rupprecht von Virtsolog, bisnonno di mio padre



Friedrich Rupprecht von Virtsolog, bisnonno di mio padre, da giovane

Mio padre va avanti: "La moglie era la Contessa Torresani, famiglia di Cles, dove ancora esiste un palazzo noto come 'case Torresani', che ho visitato. Suo padre era stato il Capo della polizia austro-ungarica a Milano, forse durante le Cinque Giornate! Comunque tutto va verificato."  


La Contessa Torresani, moglie di Friedrich Rupprecht von Virtsolog,

Mio padre pensa di riconoscere suo nonno Friedrich Rupprecht von Virtsolog e sua nonna Rudolfine Wueste. 

Friedrich Rupprecht von Virtsolog, nonno di mio padre 


Rudolfine Wueste, nonna di mio padre

In questa foto Rudolfine doveva avere 28 anni. 

Subito sopra dovrebbe esserci Karl Rupprecht von Virtsolog, il fratello del nonno di mio padre. Il famoso fondatore dei cugini della Franzenstrasse (se ne parla per esempio nel post su Luise Rudolfine Wueste). "Mi pare di ricordare - aggiunge mio padre - che Karl, il generale di cavalleria che abbiamo in una foto a parte, credo che avesse sposato una sorella di Rudolfina Wueste”.


Karl Rupprecht von Virtsolog


Karl Rupprecht von Virtsolog

La dama dovrebbe essere la moglie di Karl e la sorella di Rudolfine. Ma non abbiamo alcuna certezza.

Moglie di Karl e sorella di Rudolfine?


Avvolti nel più profondo mistero sono gli altri due personaggi di questa pagina di foto. Lei, vista la posizione nella pagina, potrebbe essere una sorella di Friedrich e di Karl e il gentiluomo al lato suo marito. Ma anche mio padre non ha notizie.


Sorella di Friedrich e di Karl?



Marito dell’ultima dama?

Se questo è il quadro per gli adulti, per la nuova generazione siamo arrivati a identificare solo 4 foto. La mia nonna, madre di mio padre, nata nel 1889 dovrebbe essere in viaggio con la cicogna.
 
La mia nonna in viaggio 


Mio padre riconosce anche nelle tre bambine più grandi le tre sorelle della nonna, ossia Carola, Elsa e Christel.



Carola Rupprecht von Virtsolog




Elsa Rupprecht von Virtsolog



Christel Rupprecht von Virtsolog

Tutti gli altri sono un mistero. 

L’album era di Dori, ma non credo che lei ne sapesse molto di più. Forse per memoria familiare, lei che era una Wueste, avrebbe potuto sapere se la moglie di Karl era sorella di Rudolfine. Io Dori me la ricordo bene, una bella donna simpatica, con una risata coinvolgente. L’ho conosciuta quando ci trasferimmo a Monfalcone, quindi probabilmente nel 1979. L’estate scorsa mio padre ha avuto la triste notizia della sua scomparsa. Cerco quindi in rete per avere tracce di lei. E le scoperte sono emozionanti.

In un notiziario di “esuli” di Lussino trovo un suo lungo racconto. Parla di suo nonno, Floris Wueste, il fratello di Rudolfine, molto amico dell’arciduca d’Austria. Della nascita dell’hotel e delle fortune e sconfitte della famiglia. Non manca una storia secondo cui Floris Wueste, l’arciduca e altri due amici una sera a tarda notte chiesero qualcosa da mangiare ad un oste ed ebbero una fetta di torta, che sarebbe poi diventata la famosa Sacher. E una lunga connessione con Mayerling e la morte violenta dell’arciduca e della sua amante. Floris avrebbe saputo cose per cui avrebbe potuto rischiare la vita, di qui la sua fuga.


 

 

Insomma, antiche storie accompagnano gli avvenimenti familiari. Circa Mayerling e la morte violenta di Rodolfo d’Asburgo e Maria Vetsera la vicenda è ancora oscura. Un complotto? Omicidio di potenze straniere? Probabilmente fu tutto più semplice e si trattò di un suicidio, come pure è stato ipotizzato. 

Lascio la parola a mio padre: “Naturalmente ho conosciuto i genitori di Dori, Fritz e Ottilia Wueste. Quello che l'articolo non dice è che dopo la prima guerra mondiale Fritz, ormai italiano, e che non aveva studiato, si iscrisse alla gente di mare e divenne cambusiere del Lloyd Triestino, compagnia anch'essa italianizzata, con la quale navigò a lungo per l'Estremo Oriente”. Per avere qualche elemento in più mio padre scrive ad Evi, dicendole che ho trovato “in a magazine of Italian migrants from Lussino this story I didn't know anything of. Floris Wueste was a very good friend of Erzherzog Rudolph, before this one killed his mistress Vetsera and himself at Mayerling. After this event, many servants and friends of the Erzherzog died misteriously, and one day someone suggested to him to leave at once in order not to suffer a similar destiny. So he went to America, or I better suppose to Dutch Ostindien (now Indonesia) where he became a very rich man. His son Fritz and daughter-in-law Ottilia, who lived in Trieste, as he was a seaman sailing with Lloyd Triestino (earlier Lloyd Aiustriaco), were the parents of Dori, married with Bruto Gelletti”. 

Ma Evi ha poche notizie: “I know the name Dori Wueste, but have never met her, My parents visited her father Fritz in Lussino. And his father was FLORES Wueste, who became a business partner with our grandfather and they ran several factories together - but not very successfully., I am afraid….”

"Fritz Wueste- aggiunge mio padre - imbarcato su navi del Lloyd Triestino, andava a trovare i miei genitori quando passava con la nave per Napoli.
Io l'ho conosciuto quando, dopo la guerra - io avrò avuto quindici anni - venne in vacanza a Napoli con la moglie Ottilia, che si vedeva essere stata una bella donna, molto alta. Poi l'ho rivista a Trieste quando vi andai in viaggio d'istruzione dall'Accademia, nel 1959. In quell'occasione conobbi Dori, il marito Bruto Gelletti ingegnere con una sua impresa di costruzioni, e la figlia Viviana. Dori era una bellissima donna, veramente stupenda, e Viviana una bambina anche molto bella. Con loro ci saremmo rivisti spesso durante i miei due anni monfalconesi. Avevano una bella casa in Via Orazio: anche Guido c'è stato qualche volta. Dopo la morte di Bruto, Dori aveva cambiato casa, abitava credo in Via Cereria dove pure sono andato a trovarla in occasione di qualche mia conferenza al Propeller di Monfalcone. Bruto e Dori vennero anche a trovarci una volta a Civitavecchia quando facevo lì il comando. Viviana, anch'essa diventata una donna stupenda, forse ancor più della madre, è poi morta in maniera drammatica forse una decina d'anni fa. Gli altri due figli, Marino e Marco, vivono a Trieste”.

Trovo in rete l’ultima traccia di Dori. Sul notiziario di Lussino è pubblicato un addio. Per il suo ultimo viaggio ha chiesto di essere accompagnata dalla bandiera di Lussingrande











1 commento:

Unknown ha detto...

Conoscevo la famiglia Gelletti quando abitavamo a Trieste in Via Orazio. Me li rammento come persone estremamente affabili e di rara cordialità e umanità. Apprendo con profondo rammarico la notizia della dipartita della signora Dori e della figlia. Ricordo l'ing. Bruto, stimato professionista, che per un banale favore di vicinato, non sapeva come esprimere la sua riconoscenza. Tutti gran belle persone che ricorderò sempre con piacere. Mario Contus. Bologna.